Il Nocino

Sul davanzale della camera della cara nonna Fosca c’era sempre, d’estate al sole, un grande vaso di vetro che inondava di riflessi la stanza e conteneva un liquido scuro. Un giorno chiesi alla zia che cosa fosse e mi disse che era il nocino, che era un liquore da “grandi” e noi piccoli di casa non potevamo berlo.
Veniva bevuto dopo i pranzi importanti ed offerto agli ospiti.
Quando sono diventata grande anch’io, ho chiesto alla zia la ricetta del nocino e nel corso degli anni l’ho un po’ modificata, soprattutto nel tempo di infusione, che era rigorosamente di 40 giorni.
Le noci dovrebbero essere raccolte per S. Giovanni (il 24 giugno), ma se la stagione e’ molto calda si deve anticipare la raccolta perché  devono essere ancora prive del guscio interno.

Dolores, Associazione Culturale “L’Incontro”

Ricetta

Ingredienti: 35 noci (sempre un numero dispari), 1 litro di alcool, 650 grammi di zucchero, 350 grammi di acqua, 5 chiodi di garofano, 4 centimetri di scorza di cannella.

Tagliare le noci in 4 parti e metterle in un vaso di vetro a chiusura ermetica con l’alcool, la cannella e i chiodi di garofano. Tenere il vaso al sole il più possibile, scuoterlo spesso e metterlo in casa quando viene freddo. Ai primi di febbraio bollire l’acqua con lo zucchero per alcuni minuti e lasciare raffreddare. Filtrare il liquido del vaso e unirlo all’acqua e allo zucchero,  poi metterlo in una bottiglia scura con un tappo che chiuda benissimo. Tenere in un luogo buio per almeno un anno, meglio di più. Bere dopo i pranzi, anche se non “importanti”, perché è un piacere berlo e aiuta la digestione. E state sicuri che l’anno dopo i vasi sul davanzale al sole saranno 2, poi 3 ecc… E potrete anche fare un bel regalo ai vostri amici.