Le tagliatelle della domenica

Il pranzo della domenica ha avuto un ruolo determinante nella mia educazione. La domenica era considerata “sacra”, non solo perché era il giorno dedicato al Signore, quello in cui ci si metteva l’abito nuovo per andare a messa, ma anche perché era il giorno in cui la famiglia si riuniva attorno a una tavola in festa.
Noi bambini attendevamo la domenica come oggi si attende il Natale e via via che siamo cresciuti, io e mio fratello, con le rispettive famiglie,  abbiamo mantenuto l’usanza di trovarci a casa dei nostri genitori, la domenica a mezzogiorno.
Durante tutti quegli anni, il menu della domenica è rimasto invariato e il sabato mattina era il giorno in cui si faceva la pasta. Mentre mia madre preparava il suo “mitico” ragù bianco – un ragù delicatissimo, di carni bianche e senza soffritto, a cui in primavera, aggiungeva i piselli – Candida, la domestica, impastava la farina con le uova ed iniziava a danzare sulla sfoglia fino a tirarla sottilissima. Una volta ultimato il  “taglio” della pasta, mia madre compiva l’ultimo atto rituale: prendeva in mano i lembi delle tagliatelle, le faceva volteggiare in aria, le porzionava con cura su un vassoio e, dopo averle ricoperte  con un tovagliolo, le riponeva nella stanza più buia e fresca della casa.
Alla domenica, quando finalmente eravamo tutti a tavola, l’attesa delle tagliatelle non faceva che prolungarne il piacere. C’è un aneddoto che ha reso questo piatto immortale:
un giorno, in occasione della visita di alcuni clienti americani, mia madre, sicura di sfoggiare il suo piatto forte, aveva preparato le tagliatelle.
Appena il piatto fece il suo ingresso in tavola …. “ Spaghettiiii!” esclamò mister James Parker, sicuro del fatto suo,  mentre un  gelo profondo calava su tutti i membri della mia famiglia.
Quegli “spaghetti” finirono in un attimo e credo che sia stato  grazie a quel pranzo che gli americani iniziarono a conoscere questa prelibatezza della nostra tradizione emiliana.

Marilena, Soroptimist International-Club di Modena

Ricetta

Ingredienti: Ragù bianco: 160 gr. di polpa di maiale macinato,160 gr. di polpa di vitello macinato,160 gr. di petto di tacchino macinato,100 gr. di burro, due cucchiai di olio di oliva, una mezza cipolla, 1 o 2 bicchieri di latte, 1 bicchiere di brodo, 1 cucchiaino di conserva di pomodoro, ½ bicchiere di vino bianco. Piselli: gr.500 di piselli freschi ( o una confezione di piselli finissimi surgelati), ½ cipolla, 2 cucchiai di olio di oliva, una noce di burro, ½ scatola di pelati, 1 bicchiere di brodo.

In una casseruola rosolare metà cipolla con due cucchiai di olio e il burro. Una volta sciolto il burro, unire le tre carni macinate e cuocere a fuoco basso per 20 minuti circa. Via, via che il ragù si asciuga, aggiungere  il brodo necessario, la conserva di pomodoro, infine il latte. Continuare a cuocere per un’ora mettendo il coperchio e controllando che il ragù non si asciughi troppo. Aggiungere ½ bicchiere di vino bianco e lasciare cuocere ancora per altri 10/15 minuti senza coperchio. Togliere la cipolla prima dell’uso.
Soffriggere il burro, la mezza cipolla e l’olio con i piselli. Cuocere per circa mezz’ora, aggiungendo, via, via che i piselli si asciugano, il brodo necessario ed i pelati. Togliere la cipolla prima dell’uso.
Cuocere le tagliatelle per pochissimi minuti, scolarle e metterle in un’ampio piatto da portata, versando a cucchiai il ragù ed i piselli con ampie manciate di parmigiano reggiano ed acqua di cottura qb.