Paneda

Ho dei ricordi meravigliosi della mia infanzia felice e spensierata. I miei genitori andavano al lavoro, perciò vivevo molte ore della giornata in compagnia di mia nonna Viola. Ricordo spesso i suoi saggi consigli e quando l’aiutavo in cucina mi diceva di non sprecare il cibo: “an’s botà via gninta gnanch al pan” (non si butta via niente nemmeno il pane) ndr.
Così, per ragioni economiche più che per preoccupazioni dietetiche, la nonna usava il pane vecchio grattugiato per impanare le cotolette che erano la mia passione. Rivedo mia nonna che usava il pane raffermo per cucinare la Paneda, che, con ingredienti semplici, preparava la minestra per la cena. Ricordo ancora il profumo di burro fuso e il sapore delicato ed invitante.

Sono particolarmente emozionata nel raccontare questa storia, perché mia nonna Viola “l’era ‘na paltadora” cioè confezionava i sigari alla Manifattura Tabacchi, ora ristrutturata e rinata col nome di MaTa.
Maria Luisa, Associazione culturale L’incontro  e gruppo dialettale “Gli Artisti per caso”

Ricetta

Ingredienti: 500 gr. di pane raffermo, 50 gr. di burro, 50 gr. di formaggio parmigiano grattugiato, 1 litro di brodo di carne, sale, pepe, alcune gocce di aceto balsamico.

Cuocere il pane tagliato a pezzi per 20 minuti. Salare, pepare, aggiungere il burro. Versare nei piatti di portata, aggiungere parmigiano grattugiato. Volendo, laciare cadere alcune gocce di aceto balsamico. BUON APPETITO!!!