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Cucuzzielli a’ Scapece (zucchine alla Scapece)

Io da piccolo ho sempre odiato la verdura e in particolar modo le zucchine, però mia madre quando preparava i “Cucuzzielli a Scapece“ per me significava una bontà unica al mondo e ne facevo delle grandi scorpacciate. Questo perché? Pensavo, o meglio mi avevano fatto pensare, che i “cucuzzielli” non erano le zucchine. Dopo questa piccola curiosità, vorrei dare dei cenni storici sulla nascita delle zucchine alla Scapece. Le prime fonti (per la verità poco attendibili) riportano la paternità di questa ricetta, ad un cuoco latino suicidatosi poco prima della fine del regno di Tiberio, tale Marco Gavio Apicio. Ma fonti più attendibile fanno riferimento alla dominazione Borbonica che ha lasciato, anche dal punto di vista linguistico, molte tracce della sua presenza. Infatti il termine “scapece” (uno dei tanti termini in uso a Napoli derivanti dalla dominazione spagnola) deriva appunto dallo spagnolo “escabeche”, termine che in cucina indica qualsiasi cosa condita con il processo di marinatura nell’aceto… come appunto le Zucchine alla Scapece, che altro non sono che un piatto tipico napoletano e, più in generale, della Campania.

Antonio (Associazione Culturale “L’Incontro”)

Ricetta
Ingredienti: 6 zucchine , Olio di semi di arachide (per friggere), peperoncino (se di gradimento), 4 dita di aceto bianco di vino in un bicchiere, 20 foglioline di menta, 2 spicchi di aglio, sale, Olio extra vergine d’oliva.
Prendete le zucchine, lavatele esternamente, asciugatele e tagliatele a rondelle di c/a 4 mm di spessore, distribuire le rondelle su un telo di cotone e spolverizzarle di sale. Dopo un paio d’ore lavate le zucchine sotto acqua corrente e poi asciugatele accuratamente con un panno premendole un poco. Friggere le rondelle in abbondante olio di semi fino a buona coloritura, deporle su carta paglia per farle asciugare dall’olio eccessivo. Depositare a strati le rondelle in un’insalatiera alternando le foglie di menta, sottili fettine di aglio, peperoncino e sale. Al termine fate bollire l’aceto con uguale quantità di acqua e versatelo bollente sulle zucchine insieme a un cucchiaio di olio extra vergine. Far riposare per 24 ore e servire.

Favola di una tavola felice

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Punto di vista, Tradizione e Gusto si sedettero a tavola, come da anni nelle stesse posizioni.
” E’ da anni che ci sediamo sempre negli stessi posti” disse riflessivo Punto di vista.
” Amico mio, tu rimugini troppo! A questa tavola si è sempre stati bene così e sarà sempre così”, bofonchio’ Tradizione.
Punto di vista si alzò di scatto e propose : ” Perchè non ci scambiamo di posto? ”
” Amico oggi sei insopportabile!” tuono’ Tradizione.
” Sì, mangiamo e basta ! ” ordinò Gusto.
La situazione iniziava a surriscaldarsi quando entrò nella stanza Lungimiranza.
Era un evento vedere Lungimiranza, di solito rimaneva nelle sue stanze da quando suo marito Cambiamento era andato lontano in cerca di qualcosa che nessuno in città sapeva.
” Amici cari, ho ascoltato il vostro discorso, provate a scambiarvi i posti e poi raccontatemi cosa vedete. In cambio vi farò assaggiare il pranzo che ha fatto per me Natura”.
Tutti erano curiosi di mangiare il famoso cibo di Natura, la cuoca di Lungimiranza, e le diedero retta.
Tutti e tre si meravigliarono delle cose nuove che vedevano e che in tutti questi anni erano rimaste nascoste ai loro occhi: colori, riflessi del sole, parti nuove della stanza.
Soddisfatta, Lungimiranza diede a loro il suo pranzo.
” Che gusto nuovo, mia cara amica! cosa c’è dentro?” esclamò Gusto
” Io non ne sono convinto” borbottò Tradizione
” Questo cibo amici miei è vita che nutre la vita. Punto di vista ha ragione, a volte bisogna cambiare la propria prospettiva e acquisire uno sguardo nuovo. Nessun animale è presente in ciò che state mangiando, tutto è fatto secondo e da Natura”.
Questa è una tavola felice.
Tradizione balbetto che non era d’accordo, alzò i tacchi e se ne andò, mentre Gusto rimase incuriosito dai nuovi sapori.
” E’ necessario del tempo affinché Tradizione apra la sua mente ma quando sarà venuto il momento, Cambiamento tornerà a casa” disse dolcemente la vecchia Lungimiranza.

Rosa

Ricetta

Ingredienti: Crepes: 1 tazza di farina di ceci, 1 tazza di acqua, 1 cucchiaio di olio, un pizzico di curcuma, 1/2 cipolla (meglio se di tropea), un pizzico di pepe. Cremina di piselli: mezza busta di piselli congelati, sale e pepe, 6-7 cucchiai di latte di soia e semi di papavero.

Unire in una ciotola la farina di ceci e l’acqua, aggiungere l’olio e la cipolla tritata finemente. Mescolare e aggiungere la curcuma, che darà il colore giallo e a piacere il pepe. Per la cremina di piselli, frullare tutti gli ingredienti e se volete aggiungete dei semi di papavero.

Buona Crepes felice!

 

In memoria di Mirella

Raccogliendo le ricette dalle nostre socie, mi sono ricordata di Mirella Quartieri, socia dell’Incontro deceduta a Gennaio 2015 e molto brava a cucinare. Ornella, pure nostra socia ed amica di Mirella, mi ha dato questa ricetta da pubblicare con piacere per lei. L’aveva ricevuta da Mirella quando la conobbe più di trent’anni fa e la cui amicizia è durata fino alla sua scomparsa. Ornella prepara la salsa di barbabietole tutti gli anni e ora le ricorderà maggiormente Mirella.
Ivana , Associazione Culturale “L’Incontro”

Ricetta

Ingredienti: Carote 1Kg, cipolle rosse 1Kg, barbabietole 1Kg, aceto bianco 1l, sale q.b. e olio Cuore.

Bollire le verdure a 5m una dall’altra per un totale di 15m, poi scolare per una notte, aggiungere l’olio e rimestare di tanto in tanto per 5/6 h per invasione.