Archivio tag: pane e focacce

Pizzette da compagnia

Ho ritrovato, nella mia biblioteca personale, un manuale di ricette risalente alla fine degli anni ’90 del secolo scorso. Era stato fatto e pubblicato dal Comitato Genitori della Scuola Elementare “P. Giannone” di Camposanto (Mo), con il contributo di insegnanti, genitori, nonni. Nell’introduzione si leggono le motivazioni che lo hanno generato: “A tutti coloro che credono ancora al volontariato di gruppo, nelle associazioni di persone, fanno sì che nasca, anche in piccole realtà come Camposanto, un “manuale” che possa rimanere come ricordo di famiglie, degli anni spensierati delle nostre giovani promesse.” Proprio ai bambini è dedicata la ricetta che ho scelto, firmata da “mamma di Federica”: Pizzette da compagnia.

Alessandra (Associazione Culturale “L’Incontro”)

Ricetta
Ingredienti: 6 etti di farina, sale q.b., 1 cucchiaio di olio d’oliva, 1 cubetto di lievito di birra, acqua frizzante, latte, capperi, acciughe, salsa di pomodoro.
Mescolare la farina con sale, olio e lievito di birra sbriciolato. Impastare con acqua e latte in parti uguali in modo da ottenere un impasto morbido. Lasciare lievitare l’impasto per circa due ore in un recipiente coperto. Tirare l’impasto dello spessore di circa mezzo centimetro. Tagliare dei dischetti con un bicchiere o una tazzina e friggerli in olio o strutto bollente. Preparare a parte una salsina con acciughe, capperi tritati, salsa di pomodoro e olio d’oliva. Scaldare la salsa ottenuta e stenderla sulle pizzette. Servire calde.

Pane al pomodoro… in un pomeriggio assolato d’agosto in Lucania

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Ero una ragazzina con tante lentiggini a quel tempo. Capelli neri e riccissimi. Quasi tutte le estati andavo a trascorrere le vacanze estive a casa di mia zia in provincia di Matera.
Lei tutte l’estati prendeva in affitto una casa a pochi chilometri dal mare dove portava me e i suoi due  figli. La mattinata la  passavamo  in spiaggia,  si tornava a casa per l’ora di pranzo. 
Un pisolino pomeridiano e poi… La merenda! Che profumo e che colori quella merenda.
Era sua abitudine preparare delle fette di pane al pomodoro. Le fette di pane ben sistemate su di un piatto di ceramica bianca, una a fianco a l’altra in bella vista, con fette di pomodoro cosparso di foglioline di basilico e un filo d’olio.
Venivano divorate in pochi minuti. Lasciavano sul palato un gusto buono che sapeva d’estate, di pomeriggi caldi ed assolati, sapeva di gioco, sapeva di felicità.
Una felicità piccola ma profonda.
Ogni tanto preparo ancora questa merenda,  per tornare indietro nel tempo.

Caterina

Ricetta

Ingredienti: Pane di semola di grano duro, pomodori san marzano, olio extra vergine d’oliva,  salgemma macinato, basilico, aglio. 

Tagliare il pane di Altamura a fette dello spessore di circa due centimetri. Passare sulla superficie delle fette uno spicchio d’aglio vestito. Adagiare il pane così aromatizzato su di un piatto da portata. Lavare e ridurre a pezzettoni i pomodori san marzano che porrete in una ciotola, lavate il basilico e unire ai pezzettoni. Salare delicatamente con del salgemma macinato al momento, irrorare con abbondante oloi extra vergine a filo. Far riposare qualche minuto a temperatura ambiente. Servire con acqua fresca e fettine di limone.

Il gnocco o lo gnocco fritto?

Con quel “lo” che l’accompagna
non par più il gnocco mio,
perde il fascino nostrano
di prodotto emiliano…
Sarà un fatto di coscienza,
un problema culturale,
un ricordo ancestrale che
mi rende autorizzata ad andare a
capofitto e chiamarlo il gnocco fritto…
E’ fatto di poco… latte, farina e gocce di olio.
Ruspante nell’aspetto, conturbante
nelle forme, fragrante il suo profumo e
ostenta un bel colore… Non disdegna i vini
buoni, lo circondano i salumi… Se
lo mangi in compagnia dona gioia ed
allegria!

Lucia

Ricetta

Ingredienti: 1kg. di farina bianca tipo 0, un bicchiere di olio di semi, sale e latte q.b.

Impastare la farina con il bicchiere di olio, aggiungere il sale, sempre poco, e impastare aggiungendo il latte che può bastare. Tirare la pasta, lo spessore è soggettivo, e friggere le losanghe in olio di semi.

 

La tradizione della focaccia Tirot

Come iniziare a parlare di questa focaccia, detta Tirot in dialetto? Dalle origini dialettali del paese dove sono nata io… un paesino della Bassa Mantovana (Felonica Pò), l’ultimo della provincia mantovana, dove i piccoli propietari di terra coltivavano, allora, cipolle e aglio, grano, barbaietole ed erba medica. Ma principalmente cipolle e aglio, poi con l’emigrazione piano piano è andata scomparendo la grande coltivazione delle cipolle. Ma in tante famiglie, la tradizione di fare questa focaccia è rimasta ancora oggi. E il giorno di Ferragosto in paese tengono aperto il forno e per tutto il giorno vendono questa focaccia. Questa ricetta del Tirot è quella che le donne di casa della famiglia facebano una volta, come si suol dire “ad occhio” cioè senza pesare gli ingredienti! Poi con il tempo, ho ricevuto da mia sorella, che a sua volta l’aveva ricevuta proprio dal fornaio, la ricetta precisa.

Leondina

Ricetta

Ingredienti: 1 kg di cipolle bianche, 1 kg di farina, 50/60 gr. di lievito di birra, 40 gr. di sale, 300 gr. di strutto

Si tagliano sottili le cipolle. Si mettono in una pentola le cipolle affettate, con lo strutto e il sale. Si  scioglie il lievito con acqua tiepida, si aggiunge la farina, aggiungendo sempre acqua tiepida quanto basta perchè l’impasto sia morbido. Si lascia lievitare poi si mette in forno circa mezz’ora-quaranta minuti. Deve essere abbastanza sottile e nello stesso tempo croccante.