Archivio tag: ricettario

Sugo con la ricotta

Ho conservato per anni vecchi inserti di giornale e questa ricetta è stata estratta dal vecchio inserto: Le guide pratiche di Grazia – 88 modi di condire la pasta (1993). Tale sugo è consigliato non solo per condire la pasta indicata dall’inserto, ma per tutti i tipi di pasta che trattiene i condimenti. La ricotta, oltre ad essere freschissima, deve essere particolarmente saporita.
Maria Teresa – Associazione Culturale “L’Incontro”

Ricetta
Ingredienti:  Sugo con la ricotta Indicato per tagliolini e fusilli: 300g di ricotta fresca, 80g di burro, ½ bicchiere scarso di latte,  50g di Parmigiano grattugiato, 1 ciuffo di prezzemolo, sale,  pepe.
Fate fondere il burro in una casseruola e unitevi la ricotta setacciata mescolando bene con un cucchiaio di legno. Diluite lentamente il composto con il latte freddo e incorporate il Parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato, una presa di sale e una macinata di pepe. Mescolate di nuovo. Unite al composto 2 cucchiaiate di acqua di cottura della pasta, poi rovesciate nella casseruola la pasta stessa cotta molto al dente e su fuoco basso, cuocere tutto insieme per un paio di minuti.

 

Pizzette da compagnia

Ho ritrovato, nella mia biblioteca personale, un manuale di ricette risalente alla fine degli anni ’90 del secolo scorso. Era stato fatto e pubblicato dal Comitato Genitori della Scuola Elementare “P. Giannone” di Camposanto (Mo), con il contributo di insegnanti, genitori, nonni. Nell’introduzione si leggono le motivazioni che lo hanno generato: “A tutti coloro che credono ancora al volontariato di gruppo, nelle associazioni di persone, fanno sì che nasca, anche in piccole realtà come Camposanto, un “manuale” che possa rimanere come ricordo di famiglie, degli anni spensierati delle nostre giovani promesse.” Proprio ai bambini è dedicata la ricetta che ho scelto, firmata da “mamma di Federica”: Pizzette da compagnia.

Alessandra (Associazione Culturale “L’Incontro”)

Ricetta
Ingredienti: 6 etti di farina, sale q.b., 1 cucchiaio di olio d’oliva, 1 cubetto di lievito di birra, acqua frizzante, latte, capperi, acciughe, salsa di pomodoro.
Mescolare la farina con sale, olio e lievito di birra sbriciolato. Impastare con acqua e latte in parti uguali in modo da ottenere un impasto morbido. Lasciare lievitare l’impasto per circa due ore in un recipiente coperto. Tirare l’impasto dello spessore di circa mezzo centimetro. Tagliare dei dischetti con un bicchiere o una tazzina e friggerli in olio o strutto bollente. Preparare a parte una salsina con acciughe, capperi tritati, salsa di pomodoro e olio d’oliva. Scaldare la salsa ottenuta e stenderla sulle pizzette. Servire calde.

Budino di Ciocolatte

Budino di Ciocolatte

Budino di Ciocolatte

Ho letto diversi ricettari di fine ‘800 ed ho notato quanto siano presenti tra le ricette i budini sia dolci che salati, probabilmente per il loro elevato potere calorico essendo a base di burro, latte e uova oppure per le semplici modalità di preparazione così come per aver il pregio di poter far fare bella figura alla padrona di casa in quanto dagli stampi più lisci a quelli più elaborati, il budino chiamato anche Flan o Flam nella versione salata, si presenta bene sulla tavola imbandita. Al centro di un piatto da portata può essere contornato da altri cibi che volendo si fanno traboccare scenograficamente dal buco centrale sul piatto.

Questa ricetta risale all’ultimo decennio del 1800 e proviene da un ricettario di mia proprietà.

Maurizia

budino di ciocolatte

ricetta

Prendete tre oncie di burro e tre cucchiai di farina, si fà una colla e si stempera con un soldo di latte, e si cuoce finché è densa. Raffreddata vi si unisce quattro amaretti ben pesti, un libretto di cioccolatte, 4 ova, e una raschiatura di limone.

Si versa il tutto nello stampo, e si cuoce a bagnomaria.

 

 

 

 

Limoncino di zia Maria

ricetta limoncino

Una delle presenze significative della famiglia di mio padre era la zia Maria, la sorella più anziana di mia nonna, nata nel 1902 in un piccolo paese della provincia bergamasca. Come tutte le sue sorelle, aveva studiato e si era diplomata all’istituto magistrale, ma a differenza delle altre, essendo l’unica che non si era sposata, fece per più di quarant’anni la maestra elementare nel suo paese. Quando andò in pensione trascorreva gli inverni a Bergamo e le estati nella casa di famiglia del paese.

Durante i mesi estivi, ogni pomeriggio, il salottino sotto il portico di quella casa si animava, tutti gli ex-alunni passavano a salutarla, non solo quelli che abitavano ancora vicini, ma anche coloro che vivevano lontano e avevano intrapreso professioni importanti; non c’era bisogno di telefonate di preavviso o di fissare appuntamenti, il portone di quella casa si apriva a tutti. La zia ricambiava l’affetto e la gentilezza di tutte quelle persone, non facendo mai mancare qualcosa da bere, del vino appena spillato dalle botti in cantina; ma la specialità della casa era un liquore da lei chiamato Limoncina. Veniva offerto, a seconda dell’età e del sesso degli ospiti, schietto o come sciroppo per dare colore e sapore ad un bicchiere di acqua.

Sin da bambina, quel liquore, di un particolarissimo colore verde, ha sempre attirato la mia attenzione ma solo con la maggiore età mi è stato concesso di gustarlo! La zia donò la ricetta a mia madre e anche una pianta di “limoncino”, ma sul balcone di casa a Modena, la pianta morì. In casa a volte si scherzava dicendo che quella pianta aveva bisogno delle cure della zia e dell’aria della collina bergamasca, a Modena non poteva sopravvivere!

Quando la zia e la mamma morirono, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, erano i primi anni novanta e io ero ormai una ragazza. Così le nostre frequentazioni nel paese natale del papà si diradarono e quella ricetta rimase chiusa nel ricettario di famiglia.

Passarono gli anni e un’estate quasi per caso, nel giardino della casa dei miei suoceri ritrovai quel profumo e quella pianta, mi dissero che a Modena viene chiamata “erba Luigia”.

Da allora, a fine estate raccolgo le foglie e preparo quel liquore, e a Natale lo distribuisco a parenti e amici. Insieme a quel sapore mi sembra di regalare l’affetto e il calore che la zia Maria ha saputo trasmettere a tutti, compresi i suoi scolari, come diceva lei.

Vittorina

Ricetta.

Ingredienti:

  • 75 foglie di limoncina
  • la scorza di un limone
  • 2,5 hg di alcool
  • 2,5 hg di zucchero
  • 2,5 hg di acqua.

Si mettono a macerare le foglie di limoncina e la scorza di limone nell’alcool per 40 giorni. Si prepara lo sciroppo facendo bollire l’acqua e lo zucchero. Si lascia raffreddare e si unisce all’alcool, lasciando riposare almeno 2 settimane. Si filtra ed è pronto.