Sono nata e cresciuta in un paese del nord-est, nebbioso e umido come solo la Pianura Padana sa[peva] essere. Vivevo in un paese che ad oggi conta poco più di seimila abitanti, comprese le frazioni. Immaginatelo alla fine degli anni settanta: il comune, la chiesa, la scuola, una manciata di villette, tante cascine, tanti campi coltivati e dove abitavo io. Un palazzone verde da nove piani.
L’inverno passava fra scuola, danza, i giochi con le amichette nel palazzo. Il bello di abitare in un posto grande come il palazzone a nove piani consisteva proprio nel fatto di ritrovare qualche compagna di classe a solo qualche piano di distanza. Così anche nei giorni piovosi, o di nebbia densa come la schiuma del cappuccino, o di neve da affondarci dentro fino al collo, si poteva stare insieme tutto il pomeriggio a giocare, dopo i compiti.
Con l’estate però cambiava tutto. Estate per me era sinonimo di nonna e di sud. Il sud per me era colore, odore, rumore. Era dormire nel lettone con la nonna, era camminare scalza per il quartiere dove tutti mi conoscevano, era uscire da sola per andare a comprare il gelato o le caramelle. Era giocare in giardino con le galline, il cane, le papere. Era curare l’orto con la nonna. Era guardare la nonna cucinare. Se c’era qualcosa da impastare, tirava fuori il tavolaccio di legno che teneva sempre a portata di mano. Un tagliere in legno tondo, in formato gigante, che non si doveva mai assolutamente lavare, ma solo ripulire dall’impasto rimasto appiccicato con una spatolina, o al massimo con un coltello.
Di quelle estati in particolare mi è rimasto il ricordo di alcuni biscotti che la nonna preparava per la colazione. Il nome in dialetto suona più o meno come “freselline”: biscotti a doppia cottura, che la nonna cuoceva nel forno a legna. Questa è la ricetta perduta, che ho cercato per anni, e che preparo ogni volta che voglio ricordare il sapore delle mie estati da bambina. E non vedo l’ora che anche il mio bambino possa assaggiarli.
Marcella
Ricetta
Ingredienti: 8 uova, 500 gr. di zucchero, 20 gr. di ammoniaca per dolci, 400 gr. di burro, 1 chilo e 200 gr. di farina, vanillina, un pizzico di sale, un cucchiaio di cacao amaro.
Sciogliete l’ammoniaca per dolci in un dito di latte e disponete la farina a fontana, quindi aggiungete le uova, versate a poco a poco il latte con l’ammoniaca, il burro lasciato ad ammorbidire, lo zucchero e la vanillina. Impastate con le mani per ottenere un impasto liscio. Dividete l’impasto in 6 pezzi da 200 gr l’uno, quindi uno alla volta stendeteli con le mani fino ad ottenere dei filoncini. Comprimete con entrambe le mani e allungate i filoncini fino a 30 cm circa. Adagiate i filoncini così ottenuti in una teglia ricoperta da carta da forno, ben distanziati (tendono a raddoppiare di volume). Portate il forno a 200° e cuocete per 20 minuti. Trascorso questo tempo estraete i filoncini, fateli raffreddare qualche minuto e procedete a tagliarli in diagonale per ricavare dei biscotti di circa 1-1,5 cm. Disponete i biscotti ottenuti di nuovo sulla placca e fate “biscottare” in forno a 170° per circa 10-15 minuti. A piacere metà impasto potete farlo al cioccolato, aggiungendo il cacao.